facebook
instagram
twitter
whatsapp

@2022 Orizzonte39.it

Orizzonte39

​Testata libera senza alcun finanziamento pubblico

Direttore Responsabile: Edoardo Barra

Notiziario di attualità e approfondimenti

[09-05-2023 19:18] Napoli-Fiorentina, è qui la festa? Maria Labanchi [27-05-2023 10:23] Napoli-Inter: la carica dei 101 Maria Labanchi [17-05-2023 12:30] Monza-Napoli: sconfitta “senza pensieri” Maria Labanchi [06-05-2023 21:32] Finalmente Campioni! Maria Labanchi [20-04-2023 23:27] Napoli-Milan: quando la bravura non basta Maria Labanchi [10-04-2023 10:50] Lecce-Napoli: ci pensa il capitano Maria Labanchi

Dobbiamo tornare a essere padroni dei nostri interessi

10-09-2022 10:45

Edoardo Barra

Politica e Sindacato, Attualità, Governo, Elezioni, Centrodestra, Centrosinistra, Meloni,

Le prossime elezioni assumono un aspetto strategico per il Paese e occorre che tutti vadano a votare. Meloni indica la strada più chiara.

Se, come tutto sembra indicare, vi sarà il successo del Centrodestra in questa tornata elettorale il motivo potrà essere racchiuso in un’affermazione della Meloni che senza mezzi termini dice: “Dobbiamo tornare a essere padroni dei nostri interessi”.

Questa semplice frase - detta in un contesto, dove il Centrodestra appare, con tutti i propri naturali distinguo, più coeso e deciso a cambiar rotta rispetto alla politica messa in campo in questi anni - racchiude in poche parole il desiderio della gente italica che per troppo tempo si è affidata a soluzioni improvvisate, illudendosi che la politica potesse essere inventata dall’oggi al domani e trovandosi, invece, in guazzabugli politici che hanno prodotto litigiosi esecutivi che hanno lasciato ad altri le fila del destino della Nazione.

Ecco, la Meloni in questo momento rappresenta per molti italiani il ritorno a una politica concreta, realistica, immediata e determinabile che pone in primo piano il Paese e la sua gente.

Un salto di qualità obiettivamente necessario considerato come siamo stati costretti a prendere atto come ogni nazione, nella nostra beneamata e tanto decantata Europa, pensi prima ai propri tornaconti e solo in seguito a quelli comuni.

Tale dato, accompagnato da una crisi economica e di struttura che si manifesterà in maniera violenta nelle prossime settimane e mesi, richiede una risposta forte che può solo essere quella accennata dal Presidente di Fratelli d’Italia: rimettere al centro di tutto l’interesse nazionale.

Certo, questo non vuol dire isolarsi dal resto del continente, ma significa che l’Italia deve riappropriarsi delle proprie specificità ed esigenze. Il Parlamento, le forze politiche che guideranno il Paese devono avere come problema fondamentale il lavoro, il caro bollette, le difficoltà della Sanità, la costruzione di un futuro per i nostri figli. Il resto viene dopo. Possiamo anche essere i più virtuosi globalizzando persino i sentimenti, ma senza lo stomaco pieno tutto diventa superfluo e inutile!

Le altre forze del Centrodestra, sebbene in alcuni tratti sembrano soffrire il peso meloniano, di fatto, usufruiscono anche loro della bandiera nazionale e patriottica innalzata dalla Meloni e rafforzata in credibilità dall’opposizione al Governo Draghi. Se questo non fosse avvenuto, la stessa Lega e Forza Italia si troverebbero a pagare un dazio ancora più alto di quanto possa essere al momento per aver dato sostegno a una politica percepita dal popolo italico come fallimentare per non dire da cappio alla gola del Paese.

Il Centrosinistra (e il PD in particolare) invece ormai è totalmente perso dietro la ricerca del nemico da combattere, senza un programma innovativo e omettendo che negli ultimi decenni, attraverso elezioni o imposizioni, ha guidato in modo determinante il Paese. Loro lo dimenticano, la gente con le bollette in mano, le difficoltà di lavoro e i figli a casa, no.  

Questa è la situazione a quindici giorni dalla tornata elettorale. Questo il quadro che appare piuttosto credibile sempre che i seggi elettorali non siano disertati in massa, cosa che favorirebbe il permanere nello stato di cose in cui ci troviamo. Quindi anche il non andare a votare diventa un modo di indicare a chi affidare il nostro futuro, un errore enorme in un momento dove le scelte devono essere chiare. Lo dobbiamo al Paese, lo dobbiamo ai nostri  figli.