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Napoli-Fiorentina, è qui la festa?

09-05-2023 19:18

Maria Labanchi

Sport, Focus Territorio, Campionato, napoli, Spalletti, De Laurentis, Campione,

Napoli-Fiorentina, è qui la festa?

Il tripudio del Napoli, Spalletti sorride come non aveva mai fatto lanciando messaggi d'amore alla città

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È tornato a vincere al Maradona dopo più di un mese di astinenza il Napoli di Spalletti nella sua prima partita da campione d’Italia. Con una formazione rivoluzionata a metà e malgrado l’iniziale difficoltà, gli azzurri sono riusciti ad aprire nel migliore dei modi la festa per la vittoria del campionato davanti al loro pubblico. Effettivamente, mantenere la concentrazione dopo dei giorni così concitati, in momenti in cui l’adrenalina è ancora alle stelle, ha forse causato un po’ troppa disattenzione nei partenopei che hanno spesso permesso alla Fiorentina di rendersi pericolosa nella prima metà di gioco. A pochi secondi dallo scadere del 45’, Lozano è stato costretto al cambio per un problema al ginocchio la cui entità è da valutare.

Prima della seconda frazione di gioco, il tecnico di Certaldo ha schierato altri due cambi nella formazione: Lobotka e Zielinski per Raspadori e Demme; subito Lobotka si è reso protagonista del match procurandosi un calcio di rigore al 47’. Dal dischetto, Osimhen però si è rivelato prevedibile lasciandosi parare il tiro da Terracciano. A venti minuti dalla fine della sfida, Kvaratskhelia si è guadagnato il secondo penalty, questa volta messo a segno da Osimhen che ha raggiunto quota 23 gol in campionato, confermando la sua prima posizione nella classifica marcatori e superando George Weah nella classifica dei giocatori africani che hanno segnato di più in Serie A con un totale di 47 reti. Alla fine, nonostante i tentativi di pareggiare i conti da parte degli avversari, i partenopei hanno portato a casa i tre punti toccando quota 83 in classifica. 

Subito dopo il triplice fischio del direttore di gara, i giocatori hanno approfittato per salutare i tifosi con un giro di campo con il tricolore e diverse bandiere, ma questo è stato solo il preludio ad una grande serata di celebrazioni in cui si sono esibiti diversi artisti e poi la squadra e lo staff al completo hanno sfilato uno per uno nella commozione generale. Particolare è stata la presentazione delle maglie celebrative per la vittoria, a ciascun giocatore (Spalletti e De Laurentiis compresi) con le proprie foto stampate. A conclusione, uno spettacolo pirotecnico e di luci ha accompagnato un ulteriore giro di campo da parte della squadra, sempre acclamata dai tifosi presenti sia all’interno che all’esterno dello stadio e sparsi per tutta Napoli in una splendida domenica di sole. 

Ad apparire tra i più commossi è stato proprio il mister Luciano Spalletti, che oltre a sorridere come mai aveva fatto prima ed abbracciare tutti i suoi giocatori, si è lasciato andare anche ad una battuta al microfono durante la presentazione del gruppo, affermando che Napoli è la città dei miracoli proprio perché è riuscita a fargli vincere uno scudetto. Ed effettivamente il tecnico è diventato l’allenatore più grande d’età ad aver vinto la Serie A con una squadra composta interamente da giocatori alla loro prima vittoria di scudetto, segno della forza e della straordinaria impresa che questo gruppo così giovane ha compiuto. 

E adesso, prima ancora di prendere in considerazione i rinnovi di contratto e il calciomercato, bisogna pensare a concludere questa stagione nel migliore dei modi. Un altro tentativo che si potrebbe fare sarebbe quello di battere il celeberrimo record dei 91 punti, per lasciare ancora di più il segno su un’annata indimenticabile e che sicuramente lascerà parlare per molto tempo. E che Spalletti e i vari giocatori che già nelle ultime ore sono stati accostati a diversi club soprattutto esteri rimangano o meno, forse al momento è troppo presto per saperlo. Ma probabilmente il segreto per rimanere un gruppo di successo, almeno per il prossimo anno, sta proprio nel cercare di mantenere la squadra con caratteristiche quanto più simili a quella di questa stagione, provando a sostituire i giocatori il minimo possibile e blindando chi si è rivelato essere fondamentale. 

(Foto di Francesca Barra)